Sentiero N. 06 – Poggio Zonza
Caprera centro
Nel cuore dell’isola, l’escursione a Poggio Zonza offre l’appassionante occasione di ripercorrere i luoghi in passato abitati da pastori provenienti dalla vicina Corsica, primi residenti in forma quasi stanziale di Caprera già a partire dalla fine del 1600. Della loro vita selvaggia, in ritirata clandestinità tra la vegetazione e i graniti, rimangono poche tracce di modeste abitazioni fatiscenti, le cosiddette “antiche case corse”.
Dalla strada asfaltata per Arbuticci, prendendo il bivio a destra per Poggio Rasu, a 450 metri, si incontra l’imbocco del sentiero che risalendo il ripido pendio, bordato di meravigliosi corbezzoli, essenza “nobile” della macchia mediterranea, arriva ai piedi del Poggio, dove immersi nella vegetazione vi sono i ruderi di un’antica casa. Si valica l’altura, avendo difronte a sé una prospettiva panoramica magnifica, e in discesa si prosegue fino alla fonte Capriona. Da questo punto, girando a sinistra, si percorre per un breve tratto la strada asfaltata per imboccare nuovamente il sentiero in corrispondenza della segnaletica. A pochi passi ci si imbatte nei ruderi della casa corsa sita ai piedi del poggio, appartenuta alla famiglia Zonza, da cui la derivazione della toponomastica dell’intera area, attualmente in condizioni di forte degrado. Difronte alle rovine si riesce a osservare appena il vecchio forno, ormai completamente ricoperto dalla vegetazione. La camminata si conclude, sotto una rada pineta con una cornice panoramica di grande effetto sul canale della Moneta e sull’isola della Maddalena.
Cenni storici: la denominazione “antiche case corse” dell’arcipelago di La Maddalena indica le rovine dei pochi edifici con funzioni residenziali e prevalentemente pastorali-agricole, in un’economia di mera sussistenza, eretti spontaneamente molto probabilmente nella più recente fase di antropizzazione delle isole (sec. XVII-XIX). La definizione di “corse” è relativa alla probabile origine della maggior parte degli abitanti, “immigrati” dall’area di Bonifacio, in Corsica. Nelle cosiddette “antiche case corse” si addensa la testimonianza di un fenomeno antropico forse unico nell’area mediterranea che è stato definito d’”insediamento stagionale agricolo-pastorale con seminomadismo transmarino” . La definizione scientifica sintetizza l’abitudine dei pastori bonifacini di risiedere per dieci mesi l’anno nelle “isole intermedie” per rientrare poi nel sud della Corsica nei due mesi più caldi. Le case erano costruite in pietra e terra, con una copertura di travi, di ginepro fenicio, ed erano molto piccole: uno o due vani approssimativamente quadrangolari di circa 25-35 mq, con strette porte d’accesso e, solo in alcuni casi, una finestra; l’arredo doveva essere minimo, con lo spazio per il fuoco al centro, direttamente sul pavimento, intorno al quale si dormiva; poco distanti dalla casa erano presenti il pozzo e il forno costruiti in pietra.
*Ricerca realizzata dal Dipartimento di Architettura e Pianificazione dell’Università di Sassari in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, finanziata da INTERREG III A FR/IT/isole.
Durata del percorso: hr 0.50
Lunghezza: 2348 m
Difficoltà: E (facile)
Dislivello: 65 m
Panorama: *****
Natura: *****
Storia: *****
Percorso tracciato con frecce segnaletiche e omini di pietra
Partenza: a 450 m. dalla fortificazione di Poggio Rasu
Arrivo: a 450 m. dalla fortificazione di Poggio Rasu
Periodo consigliato: tutto l’anno